Perché votare una forza liberale Se stiamo ai sondaggi clandestini o meno di quest’ ultima settimana di campagna elettorale, per quanto questi possano essere attendibili, un solo dato è costante: la crescita dei movimenti nazionalisti ed antieuro un po’ in tutta l’Unione. Praticamente, se ne salverebbe la sola Germania, che infatti è la principale imputata causa le politiche recessive imposte in questi anni. La storia continentale, purtroppo, segue sempre lo stesso spartito. Nel 1929 il cancelliere tedesco del Zentrum, il partito popolare d’allora, Bruning, sostenne una politica economica antinflazionistica, di tagli alla spesa sociale e di contenimento salariale. Le elezioni successive a questa terapia, le vinsero i comunisti ed Hitler. Angela Merkel che sostiene una politica similare produrrebbe negli stati membri, salvato il suo, un risultato analogo. Tsypras al posto della vecchia Kpd di Thaelmann, e populisti di tutti i generi al posto del nazionalsocialismo. Il che significherebbe avere solo la Germania stabile ed il resto d’Europa sull’orlo del caos. In Francia si tira la volata a Marina Le Pen. In Inghilterra alla formazione nazionalista Ukip di Nigel Farage, in Italia a Grillo. Dall’Olanda all’Ungheria si affermerebbero direttamente movimenti neo nazisti come lo Jobbik, sul modello di Alba dorata che ha avuto già i suoi fasti in Grecia. “Le Monde” mercoledì scorso titolava che l’europeismo non era più maggioritario in Francia. Lunedì prossimo tutti i quotidiani potrebbero prendere atto che l’europeismo non lo è più nemmeno nel resto del continente. Debito, austerità, rigore, recessione, crisi, sono i termini relativi a tutte le paure diffuse in questo decennio di moneta unica fino a quello che ora pare il preludio di un clamoroso rigetto. In ogni caso, se il successo dei movimenti nazionalisti saprà destabilizzare non poco i propri paesi di riferimento, la strada per rovinare del tutto la costruzione europea è ancora lunga. Si capisce: i movimenti nazionalisti populisti fra loro non sono compatibili. Perché, altrimenti Marina Le Pen ha stretto solo un’intesa con la Lega nord? Perché, solo Napoleone Bonaparte in Francia voleva che il Lombardo Veneto divenisse indipendente dall’Austria. E pensate quanto possa andare d’accordo un partito che fa suonare la marsigliese ogni volta che si riunisce, con le cornamuse di Farage. I movimenti nazionalisti, più dell’Europa, odiano le nazioni concorrenti. Se ci si fosse mai dimenticati l’Europa dei nazionalismi della prima metà del ‘900 e delle disgrazie che produsse, questo sarebbe il momento buono per un soprassalto di memoria. Anche se la difficoltà propria di non riuscire a modificare lo spartito della storia, deriva da questa mancata piena coscienza del proprio passato. Chi ne ha ancora un qualche residuo, nonostante tutte le difficoltà, vedrete che andrà a votare una forza europeista. Meglio ancora se liberale. Roma, 22 maggio 2014 |